Come restaurare un pavimento in mattoni


Introduzione

Il pavimento rappresenta la parte dell'appartamento maggiormente soggetta all'usura, agli urti oppure all'umidità (specialmente nei piani bassi di una palazzina): qualora fosse fatto di mattoni (laterizi), esso potrebbe tendere a consumarsi oppure sconnettersi, se posizionato sopra un solaio in legno, per colpa delle vibrazioni di quest'ultimo. 
Ma come bisogna restaurare correttamente un determinato pavimento in mattoni antico? Se non conoscete la risposta esatta, vi consiglio di leggere attentamente tutte le istruzioni che vengono riportate nei passaggi successivi della seguente pratica e rapida guida.

Come restaurare un pavimento in mattoni

Innanzitutto, affinché si possa restaurare un pavimento antico nel modo migliore, bisognerà procedere con un rilievo ed un’approfondita analisi, evidenziando lo stato di conservazione: anche una ricerca storica potrebbe risultare utile per conoscere bene gli eventuali ulteriori restauri. Alcune volte, i pezzi del pavimento perdono aderenza con il massetto: in questa situazione, sarà sufficiente smontarli e rimontarli secondo il disegno di posa (se sono in buono stato) oppure sostituirli con dei nuovi elementi dalle dimensioni e dalla forma uguali agli originali.
Come restaurare un pavimento in mattoni

Spesso, la rimozione della pavimentazione potrebbe essere un vantaggio; infatti, sarà possibile realizzare ex-novo il massetto e fare in modo che, sotto quest'ultimo, passino le linee degli impianti elettrico, idrico e del riscaldamento: ciò andrà a beneficio della muratura, dove le tracce saranno contenute al minimo. 
Il metodo che occorre adottare per rimuovere e ricostruire un pavimento è quello di rifarlo utilizzando dei materiali di recupero ed avendo cura di realizzarlo identico a quello originale: in caso contrario, si dovranno analizzare i pavimenti oramai storicizzati (anche se non originali), presenti in altri ambienti del medesimo edificio.
Se desiderate riproporre il pavimento originale, precedentemente al proprio smontaggio, sarà opportuno effettuare dei rilievi approfonditi (comprendenti, ad esempio, dei disegni o delle fotografie), per disporre delle indicazioni dettagliate per il rimontaggio, che andrà eseguito attraverso dei materiali di recupero oppure nuovi (qualora fosse necessario).
Anche la scelta del materiale è essenziale: infatti, ci sono numerose tipologie di laterizi, le cui caratteristiche differiscono per dimensione, colore (che può andare dal giallo al rosso cupo e al marrone) e ruvidità della superficie (che potrebbe essere irregolare o levigata, secondo la manifattura).
Da non sottovalutare è anche la selezione della malta nei giunti (che potrebbe essere bianca, scura o addirittura di una colorazione simile al laterizio). 
Quando avrete terminato il pavimento, è necessario porre molta attenzione al trattamento finale, perché il pavimento potrebbe risultare più o meno lucido ed avere uno specifico grado d'idrorepellenza: infatti, esistono particolari tipologie di cera naturale capaci di assolvere questi compiti, che contribuiscono all'effetto conclusivo in maniera rilevante.
Per orientarsi sulle migliori scelte, in sede progettuale, bisogna osservare dei campioni di materiale: è possibile effettuare anche delle campionature in loco, per vedere varie soluzioni prima di procedere definitivamente con il lavoro.

Consigli

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